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Nella prima serie ci troviamo di fronte a pose attese e fissate in otto scatti, realizzati in un momento di abbandono della protagonista, conseguente all’ipnosi a cui è stata sottoposta. In questi scatti la donna è rappresentata come un soggetto passionale, colto in attimi che testimoniano il suo disagio.
La modella – paziente è consapevole e allenata a questa performance in cui è sorretta da un medico che viene omesso nelle foto.
Nella seconda serie ci troviamo di fronte a pose cercate e fissate in più scatti, dove i corpi fluttuanti creano con i loro movimenti un processo di alternanza tra costruire e distruggere che viene fissato nello specifico attimo in cui si realizza il passaggio dallo stato di equilibrio all’improvviso stato di disequilibrio.
Le persone coinvolte sono anch’esse consapevoli e con il loro gesto ripetuto - come in una giostra - di cadere sul materasso, non di tuffarsi, partecipano al lavoro di ricerca ideato dall’artista.