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Scatti artistici della fotografa
Valerie Schmidt
Valerie Schmidt è una fotografa professionista. Vive in Germania a Treviri, dove insegna Fotografia all’Università di Scienze Applicate.
A Treviri e a Berlino si trovano le due sedi dell’agenzia Images da lei fondata.
Tra i suoi clienti in ambito professionale ci sono organizzazioni, case editrici, singoli imprenditori e diverse persone attive in ambito culturale (scrittori, attori, danzatori).
Collabora inoltre con le più importanti testate della stampa tedesca e internazionale. Tra giornali quotidiani e settimanali, riviste e riviste fotografiche specializzate, l’elenco sarebbe lunghissimo.
La mostra DEFINIRE L’ATTIMO è nata dall’idea, condivisa da Tentativi d’Arte Ns con Valerie, di presentare al pubblico il lato artistico del suo lavoro, che risulta essere un approfondimento degli stessi temi fondamentali nella sua quotidiana attività di fotografa.
Parte dei suoi scatti artistici sono ricordi di viaggi, paesaggi urbani ed extraurbani, da lei definiti “Souvenirs”.
Valerie ritrae inoltre corpi inanimati (oggetti) e corpi animati (animali e persone). E’ con questi scatti che l’artista cerca di cogliere aspetti/concetti apparentemente in contraddizione, quali il declino e l’ascesa, la costruzione e la distruzione, la tensione e la liberazione, l’irreale e l’astratto, la sensualità e il decadimento, il nervosismo e la tranquillità. La sua ricerca tende in particolare ad una rappresentazione scultorea dei corpi ritratti.
All’Auditorium di San Pancrazio (Tarquinia) erano in mostra le fotografie della serie “Deleting Babinski”, stampate su flags (tendaggi/lenzuola di tessuto bianco). In questi scatti che traggono ispirazione dal dipinto dell’artista francese André Brouillet dal titolo “Una lezione clinica alla Salpetrière”, realizzato nel 1887, Valerie coglie momenti di abbandono della protagonista conseguenti all’ipnosi a cui è stata sottoposta. L’intento dell’artista di definire l’attimo in cui si realizza il passaggio da uno stato di equilibrio ad un improvviso stato di disequilibrio ha portato alla scelta del titolo dell’evento.